Angolo della Poesia
Cari Avisini, questa sezione "Angolo della Poesia", apre le porte ad un'esperienza che vuole creare uno spazio artistico e culturale all'interno della Nostra Associazione.
Inauguriamo questa rubrica con l'Opera "Tramonto sulla Laguna" di Biagio Bramante, il nostro Segretario del Direttivo per il quadriennio 2005/2008 nonché Presidente per il quadriennio 2009/2012, scritta nell'ottobre del 2004 a Lesina, località sulla sponda dell'omonimo lago costiero che si allunga sotto il promontorio del Gargano.
InvitandoVi ad inviare i Vostri scritti per condividere, insieme alla gioia del Dono del Sangue, la passione per la Poesia, Vi lasciamo ai colori e ad ai panorami della “Terra di Puglia” romanticamente dipinti dal nostro Biagio.
Tramonto sulla Laguna
Ricordo il bel tempo passato
nel caro paese, lasciato,
alla fine di gaie giornate
sulla riva del lago, passavo le serate.
Osservavo il tramonto del sole
che faceva capolino tra le nubi,
rifletteva i suoi raggi di luce
nello specchio d’acqua lacustre,
quel cielo dipinto di rosso
creava un’atmosfera irreale,
m’induceva a riflessioni profonde
e pensavo: “ com’è bello il mondo”,
e quando dal pensier mi destavo
a casa pian piano rientravo.
La Gioia del Dono
"Biagio Bramante"
Affascinati della splendida poesia pubblicata a cura di Biagio Bramante, ora possiamo goderci le altre poesie scritte dallo stesso Bramante e dagli altri poeti, amici nonché collaboratori dell'Avis, Franca Meliota, Piero Croveri e Pier Francesco Garino.
Gioa del Dono
La vita frenetica,
porta tutti ad aver gran fretta,
ciò è causa principale
d’incidenti sconvolgenti.
Corre corre l’ambulanza
trova feriti sofferenti,
che trasporta in ospedale;
qui i medici fan di tutto
per curar gl'incidentati,
trasfondendo lor del sangue,
se di esso v’è bisogno;
per fortuna che c’è scorta
di quel sangue, già donato
dall’anonimo Avisino,
che con atto solidale,
compie un gesto molto bello
per aiutare un fratello.
Vieni dunque a gioire,
per il dono che farai
a persone a te ignote,
e segnate dalla vita.
"Biagio Bramante"
A Karol Woityla (il Grande)
S. S. Giovanni Paolo II (Papa dal 13/10/1978 al 02/04/2005)
Il mondo si attendeva un cambiamento
e Tu Karol, in maniera sorprendente,
Cardinale di un paese da noi lontano,
dal Conclave, Papa fosti eletto.
Al solo apparire sul balcone,
insieme coi cardinali, Tuoi elettori,
con semplici parole accattivanti,
da subito conquistasti i nostri cuori.
Sei stato Pastore premuroso,
estremo difensore dei più deboli,
paladino di pace giustizia e libertà,
hai dato vigore allo spirito di solidarietà.
Durante il Tuo lungo pontificato,
affidatoTi alla vergine Maria,
hai portato Cristo, in ogni dove,
con amore, coraggio e vigorìa.
La Tua lunga terrena sofferenza,
ha toccato i cuori della gente,
per sempre rimarrai nella mente
dei cristiani, dei laici e dei potenti.
Ora che in pace hai lasciato questo mondo,
e ci guardi dalla finestra del Signore,
da lassù prega anche per noi
e guidaci col perenne Tuo amore.
"Biagio Bramante" - Aprile 2005
Buon Anno!!!
Buon Anno !
A te che mi sei vicino,
ed a quelli che hanno un bambino.
Buon Anno !
A chi da me è lontano,
ed a chi è lesto a dare una mano.
Buon Anno !
All’ammalato, al vecchio, al disoccupato,
che presto ottengan, quanto da lor sperato.
Buon Anno !
Agli scampati dall’immane tragedia,
che trovino la forza di ricominciare la vita.
Buon Anno !
All’immigrato bianco, giallo o nero,
che trovi il modo di integrarsi davvero.
Buon Anno !
Alla gente di animo buono,
di certo, il Signore, ricompenserà loro.
Buon Anno !
A tutti i potenti della terra,
che cessino subito di sostenere la guerra.
Buon Anno !
Agli uomini di buona volontà,
e che il mondo viva in tutta serenità
"Biagio Bramante" - Settimo T.se 30/12/04
Il Migrante
Tu nasci in un luogo del mondo,
cresi con quello che hai,
l’infanzia trascorre pian piano,
col tempo man mano maturi.
Quando è ora di affrontare la vita
e cerchi la tua indipendenza,
ti accorgi che la strada è irta
di ostacoli , storture, problemi.
Se non vuoi, sui Tuoi pesare,
ed il posto non offre soluzioni,
la scelta diventa obbligata,
la tua terra natia, tu devi lasciare.
Ove approdi, con speranza nel cuore,
metti impegno, tenacia, passione,
integrarti è condizione,
se vuoi affermarti davvero.
Ti consideri esser fortunato
se raggiungi una vita dignitosa,
dopo anni dedicati al lavoro,
alla prole, alla vita sociale.
Quando giungi all'età di pensione,
e fai il rendiconto della vita,
nonostante quello che hai,
senti che ti manca qualcosa:
sono i Cari non avuti vicino,
e la terra che tu hai lasciato,
essi esercitano un’attrazione fatale
e ti dicono di ritornare.
"Biagio Bramante" - Settimo Torinese, 02/03/2011
La Befana
Dopo giorni di festa grande,
con Natale e Capodanno,
arriva l’Epifania
e le feste porta via.
Vieni , vieni oh Befana,
così buona, così cara,
porta doni ai bimbi buoni
e carbone ai meno buoni.
L’anno nuovo è già iniziato,
quel che Tu ci hai regalato
lo terremo stretto al cuore,
aspettando che torni ancora.
Tu che voli su nel cielo,
con fantastica leggerezza,
aleggiando sulla scopa,
nascondi la tua bellezza,
"Biagio Bramante" - EPIFANIA 2006
La Gente
Non è facile capire la gente,
pur se pensi di conoscerla bene,
tu le parli con animo sincero,
ma accade di esser frainteso.
Quando cerchi di capirne il motivo,
ti accorgi ch’essa è prevenuta,
anche se si mostra consenziente,
fa seguire un comportamento incoerente.
Sarà motivo di autodifesa,
per delusioni a volte ricevute?
O solo per semplice apatia,
che non ti espone le proprie vedute?
E pensare quanto bello sarebbe,
se ascoltassimo la gente, fiduciosa,
e questa mai, direbbe alcuna cosa
che spiacer a noi arrecherebbe.
Disponiamoci tutti ad accettare
il pensiero sincero del vicino,
che lo stesso porti chiaramente
il senso del rispetto e dell’amore.
Questo modo, corretto di agire
porti armonia tra la gente,
di essa v’è bisogno veramente
per render la vita più serena.
"Biagio Bramante" - Settimo T.se, 28/02/05
Natale
Natale, seppur preceduto dall'Avvento,
periodo di preparazione al lieto evento,
non sempre trova aperti i nostri cuori.
per dare il benvenuto al Salvatore.
La gente vien distratta da troppe cose,
che rincorre per avere in questa vita,
poco pensa a conciliarsi col Signore.
Egli è l’unico che può dar gioia infinita.
Al mondo sei venuto, oh! umile Bambinello
scaldato soltanto, dal bue e l’asinello.
I Magi, venuti da lontano, Ti hanno adorato.
Oro, incenso e mirra, Ti hanno donato.
A tutti hai dato carità ed amore,
in cambio hai avuto offese e disonore.
Concedi agli anziani vita serena,
risparmia loro, ogni tipo di pena.
Noi tutti, siam poveri peccatori,
perdono Ti chiediamo, oh! dolce Signore,
la grazia concedi, fa’ dei nostri cuori,
anche se poco degni, abituale Tua dimora.
"Biagio Bramante" - Natale 2003
Onore al Cavolo !!
al bambino sei molto ammirato
sotto la Tua ombra, sa di essere nato
così gli è stato raccontato
quando ha chiesto : " da dove sono arrivato?"
Dagli adulti sei molto apprezzato,
negli orti sei sempre piantato,
in cucina sei cibo prelibato,
col risotto delizi il palato.
Da molti sei ancora onorato,
tanto che Ti fanno gran festa,
nelle vetrine sei presentato,
come un Re con la corona in testa.
GRAZIE AL CAVOLO !!!!!
"Biagio Bramante"
Passaggio
Oh Figlio del terzo millennio,
da poco arrivato,
tanti disastri ci hai tu portato.
Finito il tuo ciclo, con fare veloce,
abbassa ti prego,
il tuo tono di voce!
Fai largo al fratello, nuovo nascituro,
che porti a noi tutti
un gioioso futuro.
Oh Buon pargoletto,
sii tu un bel fiore,
sii tu benedetto dal nostro Signore.
Unisci le menti dei nostri potenti
fa sì che maturino
i migliori sentimenti.
Infondi nei cuori il seme d’amore,
che conduca le genti
ad un mondo migliore.
"Biagio Bramante" - dic.: 2002
Ultimi giorni d’Inverno
Una pecorella smarrita,
cerca la dove non c’è,
cerca sotto l’erba ancora secca,
La risposta ai suoi perché.
Alza gli occhi al cielo,
bela la sua Preghiera,
ritorna al vecchio prato,
fra poco è Primavera.
Donna che ascolti,
bruca un fiore antico,
è la voce del vento
che ti parla di un Amico.
"Piero Croveri" - Settimo Torinese, 8 Marzo 2008
Natale con l’Avis
Mi guardo intorno,
che bella compagnia !
Ho stretto mani
e scrivo una Poesia.
E’ una bella serata
pre Natalizia,
con l’Avis in Pizzeria
più nulla mi sfizia.
Tornando a casa … con Te,
e col cuor sano,
penso a domani,
non penso invano.
"Piero Croveri" - Settimo Torinese 21 Dicembre 2002
Il Valentino, parco di Natale
Io, uomo di Natale,
nel parco di Natale.
Solo nel parco, pensieri fantasie,
il mio cuore era la…
Uno fra tanti, goccia di mille genti,
io nel parco di Natale.
Ho visto foglie morte, a terra
nel parco di Natale.
Uomini, attrezzi, un carretto,
foglie portate via.
Domani è Natale, altre foglie cadranno,
le porteranno via dopo Natale.
"Piero Croveri" - Settimo Torinese, 24 Dicembre 2000
Al Valentino ho visto un parco
Ho visto una donna
Nel parco di Natale,
una sporta di pan secco.
Uno stagno, un laghetto,
oche, anatre per il nostro diletto.
Voli di piccioni, affamate creature di Dio,
ad ammirar la donna,
nel parco c’ero anch'io.
Nel parco di Natale un cane che va,
non risponde al saluto:
“che è Natale non sa…”
Uomini soli, guardate lassù,
una stella fra tante brilla di più.
"Piero Croveri" - Settimo Torinese, 24 Dicembre 2000
Il mio parco d’Estate
Son tornato nel parco
il primo giorno d’Estate.
Son tornato nel verde,
alberi e chiome ombrate.
Un cane… un po’ più grande,
animali in libertà.
C’è ancora quella donna,
per loro…ancora pietà.
Ho la gioia nel cuore,
nulla mi rattrista.
Nel mio parco di Natale,
sono ancora un Artista.
"Piero Croveri" - Torino, 21 Giugno 2001
Non te l’ho detto
Il bene che ti voglio lo sai !
Il rispetto che ti porto, lo senti.
Il calore che mi dai chiedilo al Sole.
All'acqua chiedi di calmare
l’arsura dei miei baci.
Al vento chiedi di portarti
i miei pensieri e la mia voce.
Alle nevi eterne affido
il sentimento del mio candore.
Tutto il Creato, però non può dirti
la grandezza del mio Amore.
Non lo sai? Non te l’ho ancora detto:
“Solo tu regni nel mio cuore”
"Franca Meliota" - Settimo Torinese, 21 Giugno 2005
Pensiero quand'è notte
Se apprezzi la mia Poesia,
leggi il mio Pensiero;
altri pensieri scriverò per Te,
…quand’ è notte. Buia è la notte,
non avere più paura.
Ascolta il silenzio della notte,
in silenzio io ascolterò te.
Un raggio di Luna ti parla:
“non avere più paura”
Ascolta … nel silenzio della notte
si accenderà una luce nel tuo Cuore.
"Piero Croveri" - Settimo Torinese, 20 Aprile 2004
Mamma in Cielo
Mamma in Cielo, sei li;
eri buona, non sei più qui.
Ti rivedrò
con tutte le Mamme del Mondo;
un Mondo grande,
ora non più rotondo.
Una domanda per Te,
Mamma in Cielo:
“chi è più buono”
in questo mondo senza stelo?
Un fiore come Te esiste ancora,
fallo fiorire
per rivedere con Lei l’Aurora.
"Piero Croveri" - Settimo Torinese, 14 Maggio 2000
La Mamma
Quando nacqui
non sillabavo parola,
piano piano
ne ho imparata una sola:
“Mamma”
per donare ai miei genitori felicità.
Poi crescendo,
la parola divenne: “Mamma”
dolce e serena
come una Ninna Nanna.
Passano gli anni
e su ogni parola,
regna sovrana,
è quella sola.
Mamma si sa
ogni cosa comprenderà.
Mamma forza mia,
che ogni avversità spazza via.
Mamma, dolcezza e umiltà
che con amore mi seguirà.
Mamma, saggezza universale,
che nel consiglio
allontana il male.
Mamma, ancora candida come neve,
che incede con il suo passo greve.
Quando Dio la chiamerà,
nessuno sostituirla più potrà
"Franca Meliota" - Settimo Torinese, 8 Maggio 2005
Sola è la Solitudine
Solo : “sono Solo”
sola è la Solitudine,
sola come me.
Solitudine : “Eclisse”
eclisse di un raggio di Sole,
di un raggio di Luna
quando Lei non c’è.
Non c’è Lei non c’è altro.
Per Lei scrivo questa Poesia,
mi voglio bene e non sono più Solo.
"Piero Croveri" - Settimo Torinese, 1 Ottobre 1999
Pensiero Avisino
Goccia dopo goccia di colore vermiglio,
un lungo tubicino
che colora un giaciglio.
Goccia su goccia,
bianca è la malattia,
un bimbo sorride:
_“il mio male porta via.”
Goccia della vita, è colore vermiglio,
malattia lontana
che colora mio figlio.
Un figlio lontano
è tornato di già,
dona il tuo Sangue, che male non fa.
"Piero Croveri" - -Settimo Torinese, 20 Ottobre 2002
Settimo 1943
Sono nato a Settimo
Sessantacinque anni fa,
Settimo antica non ancora Città.
Guerra recente,
guerra imminente,
ricordo antico
che offusca la mente.
Sono nato a Settimo la mia Città,
ricordo antico di 65 anni fa.
Settimo antica
nascosta di frumento,
Settimo dei miei figli
nascosta di cemento.
"Piero Croveri" - Settimo Torinese, 4 Maggio 2008
Settimo 1958
Sono nato a Settimo
più di mezzo secolo fa,
Settimo meno antica,
Settimo neo Città.
Guerra passata, quasi scordata,
ricordo antico nelle mani di Fata.
Sono nato a Settimo la mia Città,
ricordo meno antico
di tanto tempo fa.
Città cinquantenaria
con un po’ di frumento,
lasciateci il verde
e un po’ di cemento.
"Piero Croveri" - Settimo Torinese, 21 Giugno 2008
Il Sangue donato
Il sangue è stato donato,
e da me ricevuto.
Chi me l’ha regalato?
Un volto nell’ombra
a me sconosciuto.
Quello stridere dei freni,
quel salto nel buio,
dove la luce della vita
confina con l’ombra della notte.
Ombre silenziose nella corsia,
un sacchetto di plasma
arriva nella camera mia.
Si avvicina una cosa,
un’ombra metallica nebulosa.
Tutto è ovattato,
il mio corpo atrofizzato.
Sento qualcosa entrare nelle vene,
è nuova vita,
è l’alleggerirsi
del male e delle pene.
Grazie fratello sconosciuto,
se torno a nuova vita.
E’ da te che con amore,
il tuo sangue ha rinnovato
ogni battito
del mio cuore.
"Franca Meliota" - Settimo Torinese, 3 Giugno 2005
Bella da vivere
Salve Settimo, ti saluto
sono tornata,
e ben diversa ti ho ritrovata.
Mi hai accolta bella e trionfale,
in una veste da gran cerimoniale.
Cosa è mai questa novità?
Mi sfugge qualche cosa in verità!
Vedo festoni colorati rossi e blu,
bandiere sventolanti su e giù.
Balconi, finestre, strade inneggiano,
ricordano a tutti i paesani,
emeriti cittadini, da ben 50 anni.
Oh Settimo ! Avanti Cristo,
passarono i Romani, Barbari e Cristiani.
S’insidiarono piccole comunità
e nacque questo paese quà.
Era un paesino,
a Torino era vicino.
Fatto da gente
emigrata da terre del Sud,
fatto da gente
di terre paludose
e ingrate del Nord.
E qui, più a monte del fiume Po,
trovarono sponde
feconde e generose.
Settimo piano piano, giorno dopo giorno,
guardiamoci un po’ attorno.
Ti sei ingrandita, ti sei abbellita.
Ti sei arricchita, ingioiellata.
Settimo, così munifica
nata dal niente,
così magnifica e attraente.
Accogli i tuoi figli generosamente.
E tutti operosi,
in questa volontà,
hanno fatto con arti e mestieri
di questo grande paese
una splendida Città.
"Franca Meliota" - Settimo Torinese, 15 Maggio 2008
Il Presepe è …
E’ l’evento di un tempo lontano,
finito è l’avvento, teniamoci per mano.
Guardiamo negli occhi il bambino che è nato,
facciamo girotondo, è nostro il Suo creato.
I colori del mondo: bianco, rosso, nero e giallo,
fan tremare la terra, che è su piedistallo.
Teniamo per mano il figlio di Maria,
preghiamo in girotondo con la mia fantasia.
Non vogliamo più bombe, no al terrore,
tutte le mani del mondo reclamano amore.
Il presepe ci parla, è Lui che parla al mondo,
facciamolo più bello, facciamolo più rotondo.
"Piero Croveri" - Settimo Torinese, Natale 2006
Ai donatori Avis
Brilla e si rinnova
la gemma nei cuori.
Si esulta con gioia ed entusiasmo
nel nostro spirito umile e fecondo,
come feconda è la linfa
che noi doniamo.
Donare è una Virtù.
L’azione nel trasfondere la Vita
da pace e serenità
al nostro cuore.
Siamo come un grande vigneto,
con radici e tralci in espansione;
si ramificano e si rafforzano nel tempo.
Mirabile Dono
Dove altri attingono e,
vengono a vendemmiare
il prezioso nettare vitale,
per trasfonderlo alla bisognosa gioventù
Esso germoglierà nel bene,
e darà vita ad altri tralci,
crescerà senza far rumore
come una foresta,
che emana la limpida freschezza,
filtrata dalla luce della Bontà.
E’ sempre il vero amor
che regge il Mondo.
"Pier Francesco Garino" - Settimo Torinese, 21 Gennaio 2007
La Fèra dij Còj
La grande “Fèra dij Còj…”
La “Fèra” un richiamo
dal mondo rurale,
dove emerge il valore della terra
ancora libera e feconda.
Nei campi appena arati
e freschi di semina,
si specchia la fatica dell’uomo.
Lo sciamare della gente a raccolta
si rinnova compunto e festoso.
Nugoli di vispi bambini in festa
fanno chiasso nelle viuzze
del centro, calpestando
cartocci di caldarroste.
Il profumo di pizza
s’espande nell’aria…
La “Fèra dij Còj”
è giunta all’epilogo.
Bancarelle spoglie e gente frettolosa
in cerca di un ristoro economico
s’appresta a partire e, saluta…
La festa è finita.
Solo cartacce e foglie secche
vengono sollevate
dal freddo vento…
E’ mezzanotte !
Il brusio si estingue.
I rintocchi del vecchio campanile
s’effondono nella lunga notte.
Gli allegri buontemponi
sciolgono il crocchio…
Vicino alle grandi vetrine tutto tace.
L’urlo d’uno strillone
ci scuote, abbassa
il sipario sulla Città.
Tutta l’euforia d’un uomo solitario
si esalta
sul palcoscenico della Vita.
"Pier Francesco Garino" - Settimo Torinese, 7 Novembre 2005
F’iaccola Sovrana
Grande evento la fiaccola sovrana.
Giunge nel freddo pungente
che imbriglia
la spumeggiante Città.
Due ali di folla plaudente,
sciamano lungo
il gioioso percorso.
Nuvoli di vispi scolaretti,
si accalcano euforici
con bandierine tricolori,
dal simbolo olimpico della fraternità.
Corre la fiamma dell’Olimpo…
Prometeo, dio del fuoco,
ha cosparso di fiammelle
le contrade, ha trasfuso
le invisibili fiammelle
negli animi della feconda gioventù.
Arde e riscalda la fiamma nel bracere.
Arde con l’ardore dell’uomo libero,
che alimenta lo spirito atletico
nelle migliori leve del futuro.
L’entusiasmo più schietto
lievita alle stelle,
al passaggio pacato del “tedoforo”
che esalta e incita la gente,
del grande evento nella Città.
Corre la linfa e fa pulsare i cuori…
Brilla la fiamma olimpica
e, risplende nell’argentea
e fiammeggiante coppa,
tra il candore dei “celtici”, monti
osannati dalla sublime e fresca neve.
Fiaccola della luce
della speranza, della pace.
Alti gli sguardi,
nell’arco di trionfo
per la limpida vittoria sulla vita.
"Pier Francesco Garino" - Settimo Torinese, 8 Febbraio 2006
Spiaggia Solitaria
Come naufrago convinto e solitario
la spiaggia è la mia casa
la spiaggia è la mia vita.
Soffice muschio e leggere canne di bambù,
sono la mia umile e accogliente capanna.
Un rustico e comodo giaciglio,
di multi foglie insecchite dal vento.
Suona la campana d’un relitto da pesca,
gioca e si alterna a scandire il tempo,
dove io non conosco più tempo,
ma soltanto albe e tramonti.
Fischia il vento maestrale,
urla la sua rabbia, ma non sa cantar.
Spiaggia solitaria…frammenti di legno
e bottiglie con intensi messaggi d’amore.
Brandelli di carta…
appunti e date sbiadite.
Un calice di morbidezza
si versa sulla mia nuova vita.
La sterminata e lunga battaglia
color dell’oro, fluiscono i miei sogni
di mille svariati colori.
La spiaggia… ferri vecchi, residui bellici
d’un cruento combattimento estinto nell’oblio.
Effervescente e fluttuante è la notte,
dove assaporo nel chieto
fruscio della sabbia
il valore intenso della vera vita.
"Pier Francesco Garino" - Settimo Torinese, 4 Dicembre 2005