Come si svolge una donazione di sangue
Per chi si candida a diventare donatore, è previsto un prelievo di sangue e un'accurata analisi di quest'ultimo, in modo da stabilire se il volontario è effettivamente una persona sana e non affetta da una delle condizioni patologiche sopraccitate.
Questi controlli si effettuano presso i centri trasfusionali dell'Avis Settimo Torinese, nelle quali si svolgono tutti gli accertamenti e i prelievi, per poter diventare donatore. Attualmente le donazioni possono essere effettuate presso:
- Prelievo sangue intero: Sede Avis, via Verdi, 8 Settimo T.se
- Prelievo Plasma/Multicomponet: Plelievi c/o Ospedale Civico- Via Santa Cristina n. 3, Settimo T.se.
N.B: tutto ciò che si andrà a leggere nelle prossime righe, presuppone che l'individuo, che vuole donare il sangue, sia già stato considerato idoneo alla donazione.
La donazione di sangue è una procedura molto semplice, di facile esecuzione e a bassissimo rischio, che dura, complessivamente, non più di un'ora.
Innanzitutto, per donare il sangue, bisogna che il donatore si rechi in un centro trasfusionale (possibilmente quello in cui si sono svolti gli esami per la candidatura). Qui, un medico lo sottoporrà a una serie di domande, riguardanti il suo stato di salute attuale e passato, e a diversi rapidi test (misura della pressione sanguigna, misura della frequenza cardiaca ecc), per assicurarsi che non insorgano complicazioni durante o dopo la procedura.
Se tutto ciò si conclude in modo positivo (ovvero, non ci sono controindicazioni alla donazione), si passa al prelievo di sangue vero e proprio. Le quantità estratte corrispondono a circa 450 millilitri ± 10%.
Concluso il prelievo, potrebbe essere necessario stare a riposo per qualche ora, in attesa che scompaiano i possibili sensi di svenimento e stordimento.
Il sangue raccolto dal centro trasfusionale, prima di poter essere utilizzato a scopi terapeutici, viene analizzato accuratamente, per sincerarsi della sua bontà a tutela dei possibili riceventi.
Preparazione alla donazione
Al momento della donazione, è consigliabile essere a digiuno da qualche ora oppure, se non è proprio possibile presentarsi a stomaco vuoto, è bene aver assunto un pasto comunque leggero, privo di grassi e zuccheri.
In genere, i prelievi si svolgono di mattina, pertanto le suddette raccomandazioni si possono seguire con facilità: si è reduci, infatti, dalla cena della sera precedente.
Attenzione: è severamente vietato bere alcolici prima della donazione. Le uniche bibite concesse sono acqua, spremute di frutta senza zuccheri aggiunti, tè o caffè poco zuccherati.
Chech-up sul posto: questionario e controlli del sangue
Se è la prima donazione, quando si giunge al centro trasfusionale, si viene informati su come si svolgerà l'intera procedura.
Se invece si è un donatore abituale, si passa subito alla fase successiva, quella cioè del questionario e dei controlli, relativi allo stato di salute.
Le domande sono poste, solitamente, da un medico, il quale vuole sapere essenzialmente se il donatore:
- Sta bene ed è in buona salute.
- Ha sofferto di qualche malattia negli ultimi mesi. Se sì, quale.
- Si è sottoposto a interventi chirurgici, dentistici, di cosmetica ecc.
- Ha avuto, negli ultimi mesi, rapporti sessuali occasionali o con un nuovo partner.
È richiesta, ovviamente, la massima onestà.
I controlli riguardano la misura della pressione sanguigna, della frequenza cardiaca e, infine, di quanta emoglobina è contenuta nel sangue (si veda sottocapitolo successivo).
Check-Up per l'anemia
Tra i vari controlli pre-donazione, ce n'è uno particolare, che valuta la quantità di emoglobinacontenuta nel sangue del donatore. L'emoglobina è quella fondamentale proteina dei globuli rossi (o eritrociti), che trasporta l'ossigeno nel corpo umano.
Quando l'emoglobina, presente nel sangue, è poca o quando i globuli rossi, che la contengono, sono pochi, si parla di anemia o di stato anemico. L'anemia può essere cronica o temporanea. L'anemia cronica è, di solito, una condizione severa e stabile, collegata a una mutazione genetica o a una grave malattia; l'anemia temporanea, invece, è una condizione passeggera, che può insorgere in alcuni particolari momenti della vita di una persona.
I principali sintomi dell'anemia:
- Stanchezza
- Apatia
- Fiato corto
- Palpitazioni
Perché, prima di una donazione di sangue, si quantifica l'emoglobina presente nel sangue del donatore?
Alla luce di quanto detto sulla funzione e sulla carenza dell'emoglobina, si può intuire che prelevare del sangue da un individuo affetto da anemia temporanea può aggravarne ulteriormente lo stato di salute.
Pertanto, un donatore che risultasse anemico al momento della donazione deve astenersi da quest'ultima e posticipare il tutto a un'altra occasione. Nel frattempo, si consiglia un consulto presso il proprio medico, specie se si soffre periodicamente di anemia temporanea.
Il check-up per l'anemia si svolge in maniera molto rapida, grazie a uno strumento apposito, e richiede il prelievo di una quantità minima di sangue.
Il prelievo
Una volta stabilito che il donatore è sano e sta bene, e che non sussistono controindicazioni alla donazione, si passa al prelievo.
Prima di tutto, si lega, attorno a un braccio, un laccio di gomma (laccio emostatico), che serve a ingrossare e a mettere meglio in risalto la vena, dalla quale si preleverà il sangue.
Dopodiché, si pulisce con dell'alcol la cute da perforare e, proprio in corrispondenza della vena ingrossata di proposito, si infila un ago sterile; l'ago viene fermato con un po' di nastro adesivo medico e collegato a un tubicino flessibile, detto deflussore.
A questo punto, il deflussore viene, a sua volta, collegato a una sacca o a un contenitore: solo dopo tale operazione, comincia l'aspirazione del sangue.
Le quantità di liquido sanguigno prelevato corrispondono a circa 450 millilitri; non si tratta di una grande quantità, se si pensa che è il 10% circa del sangue circolante nel nostro corpo e che il nostro organismo la ripristina nel giro di poche ore.
La sola procedura di prelievo dura 10-15 minuti, non di più.
Le prime sensazioni dopo la donazione
Terminata la donazione è probabile che il donatore si senta di svenire o avverta una lieve sensazione di stordimento. È una conseguenza normale per la quale non bisogna allarmarsi ma solo stare a riposo, mangiare qualcosa e bere a sufficienza.
Avvertenze: ai fumatori, è consigliato di non fumare per almeno un paio di ore, da quando si è conclusa la donazione.
Gli effetti collaterali
La donazione di sangue è una procedura sicura. Tuttavia, in alcuni casi, può comportare effetti collaterali di diversa entità.
- Comparsa di un livido nella zona cutanea, dove è avvenuto il prelievo. Capita a una persona ogni 4 circa.
- Braccio dolorante. Avviene in un caso ogni 10 circa.
- Vertigini e svenimento. Succede a un donatore ogni 15 circa.
La comparsa di complicazioni più gravi di quelle sopraccitate è davvero molto rara e avviene in un donatore ogni 3.500.